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AGRIGENTO -

Andrea Camilleri grande ufficiale

Luca Zingaretti cavaliere, Andrea Camilleri grande ufficiale Il capo dello Stato ad Agrigento ha consegnato le onoreficenze Da commissario a cavaliere







Ciampi premia Montalbano

Montalbano sono. E pure cavaliere. Si arricchisce il biglietto da visita del commissario più famoso d'Italia: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha infatti insignito l'attore Luca Zingaretti dell'onoreficenza di cavaliere al merito della Repubblica. Mentre il creatore del personaggio, lo scrittore Andrea Camilleri, diventa grande ufficiale. I riconoscimenti sono stati consegnati oggi dal capo dello Stato in visita ad Agrigento.

Un "premio" istituzionale, dunque, all'attore e al personaggio. A Luca Zingaretti, ormai "condannato" ad incarnare, in bilico tra finzione e realtà, il celebre commissario di Vigata, e a Montalbano medesimo, protagonista della fortunata serie televisiva che ha risollevato le sorti degli ascolti Rai nell'ultima stagione. L'orgia di repliche, riproposte in tv a brevissima distanza dalla prima messa in onda, ha riconfermato l'alto gradimento del pubblico: l'ultimo episodio, "Il gatto e il cardellino", trasmesso giovedì scorso in prima serata, ha registrato ben 6 milioni 470mila telespettatori, sostenendo egregiamente il confronto con la seconda puntata del "Grande fratello". L'intero ciclo di 10 episodi, riproposto su RaiUno, ha avuto una media superiore ai sette milioni di ascoltatori, con punte di otto, e il 29% di share.

Ma se il bavero di Montalbano si impreziosisce con la medaglia di cavaliere, quello del "papà" del commissario, Andrea Camilleri, pesa ancora di più. Il presidente Ciampi gli ha conferito infatti il titolo di grande ufficiale, ulteriore consacrazione che si aggiunge a quella del successo letterario: solo in Italia sono state vendute circa cinque milioni di copie dei romanzi con protagonista il commissario Montalbano.

Un premio "inaspettato": così Luca Zingaretti ha commentato l'onoreficienza ricevuta dalle mani del presidente della Repubblica; "mi ha fatto molto piacere - ha aggiunto - anche perché sono stato cresciuto da mia nonna, che adesso non c'è più, con un senso dello Stato e della patria molto forte, quindi ricevere un'onoreficienza non pensavo che mi commovesse a tal punto". Alla domanda su che cosa gli avesse detto il capo dello Stato al momento della consegna, l'attore ha risposto: "solo complimenti. Del resto è già troppo".

Amata da Nord a Sud, lodata dalle critiche come prodotto di grande fattura artigianale, la serie televisiva è diventata così popolare da trasformare in oggetto di turismo cinematografico i luoghi delle riprese: il duomo di san Giorgio a Ragusa Ibla, Punta Secca (la splendida terrazza della casa di Montalbano), il lungomare di Donna Lucata, e poi Scicli e Modica e le antiche case coloniche del ragusano.

La cerimonia di consegna delle onoreficenze si è svolta oggi presso il teatro comunale "Luigi Pirandello" di Agrigento, dove però anche un "vero" vice questore ha ricevuto il prestigioso riconoscimento: si tratta di Michele Moretti, che nel settembre scorso salvò alcuni extracomunitari naufragati al largo delle coste della Sicilia.

La Repubblica , 11.02.2003



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E Camilleri diventa Grand’Ufficiale

Da Ciampi l’onorificenza a Zingaretti.

Il commissario vero e quello finto si mischiano tra la folla, il primo in divisa che veste incredulo i panni dell’eroe, il secondo in imbarazzo per quel titolo meritato a colpi di inquadrature. Ma comunque più che contento di riceverlo. E cerimoniale vuole che i due, quello vero Michele Moretti, e quello falso Luca Zingaretti-Montalbano, si siedano accanto aspettando che tocchi il loro turno. Poco distante, Andrea Camilleri si guarda intorno, in questo teatro Pirandello di Agrigento dove il presidente della Repubblica Ciampi ha deciso di conferire a lui il titolo di Grand’Ufficiale e a suo «figlio» Zingaretti-Montalbano quello di Cavaliere. Motivo di giubilo per tutti: per Agrigento dove è nato Camilleri, per i paesi della provincia di Ragusa dove si gira la fiction per la Rai che l’ha prodotta. E per la stessa Rai: «Ringraziamo il Presidente Ciampi per le onorificenze concesse al grande scrittore Andrea Camilleri e al bravissimo attore Luca Zingaretti, perchè costituiscono un’autorevole conferma dello straordinario successo ottenuto dalle fiction tv su Montalbano, che sono uno dei tanti prodotti di qualità offerti dalla Rai al pubblico italiano», ha scritto il presidente dell’azienda Antonio Baldassarre. E così il «Contento sono» scandito da Zingaretti diventa «contenti siamo». Ma la vera ovazione, Agrigento la riserva all’inventore del commissario, Andrea Camilleri: pubblico in piedi ad applaudire. Lui si commuove: «Mi sento orgoglioso come siciliano, e sono emozionato perché non me l’aspettavo». Poi annuncia il prossimo libro della saga, «Il giro di boa», che uscirà a marzo. Tra loro, confuso tra la folla a fine cerimonia, c’è l’«eroe», il poliziotto vero, diventato commendatore. È il vice questore aggiunto di Agrigento, Michele Moretti. Nello scorso settembre salvò alcuni immigrati che tentavano di sbarcare sulle coste della Sicilia su un «carretta» del mare che si era arenato sugli scogli vicino alla spiaggia di Realmonte. «È stato un impeto, dice. Mi sono gettato in mare per istinto, non posso dire se lo rifarei un’altra volta». Raccontano che non esitò un attimo a gettarsi in mare nell’oscurità, che fu testardo «contribuendo attivamente al salvataggio di 47 naufraghi». Per questo Ciampi ha voluto dargli quell’onoreficenza «motu proprio». Ma c’è un’altra star nella giornata agrigentina, ed è la signora Franca Ciampi. «Venga, venga Camilleri. Faccia vedere questo bel giovanotto», ha detto rivolta allo scrittore la moglie del presidente, durante la visita nel teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto, da poco restaurato. Guardando il teatro, donna Franca ha esclamato: «Oh, che delizia, questo posto è veramente molto carino». Poi, chiacchierando con Camilleri e la moglie dello scrittore: «Come si sta bene qui», ed offre una caramella al papà di Montalbano. Quando da lontano le indicano di avvicinarsi al marito per guardare le bellezze del teatro, donna Franca dice: «Lo vedi Camilleri, non si può stare mai in pace».

Filippo D’Arpa - Il Mattino, 12.2.2003

Zingaretti e Camilleri ieri al Quirinale

Ciampi rende omaggio a Montalbano. Il presidente nomina Camilleri grande ufficiale e Zingaretti cavaliere

Il commissario Montalbano sale al Quirinale, dove il suo interprete ed il suo autore vengono accolti con due alte onorificenze concesse dal presidente Ciampi. L'attore Luca Zingaretti viene nominato cavaliere al merito della Repubblica; allo scrittore Andrea Camilleri va il titolo ancora più prestigioso di grande ufficiale. Per l'uno e per l'altro le onorificenze sono l'ultima soddisfazione dopo quella più importante di tutte: il favore prima dei lettori, poi dei telespettatori per le avventure del poliziotto siciliano, investigatore brillante, uomo generoso e buongustaio. Un favore confermato più di una volta: dalle oltre sette milioni e trecentomila copie di libri venduti, alla raccolta delle avventure di Montalbano nei "Meridiani", la Rolls Royce delle collane editoriali, fino agli ascolti straordinari della massiccia serie di repliche, in onda fino alla settimana scorsa, in attesa di nuovi episodi (forse) per il prossimo anno. Dopo aver sbancato l'auditel nelle prime messe in onda, l'intero ciclo di 10 puntate riproposte su Raiuno ha avuto una media superiore ai 7 milioni, con punte di otto, e il 29% di share: cifre vicine ai record dei film televisivi su papa Giovanni e su "Perlasca", interpretato anch'esso da Zingaretti. Sicilianissimo nell'animo e nel linguaggio, ma amato in tutta Italia, il Montalbano tv è piaciuto a tutti: ai critici e alle platee popolari, ai giovani e agli anziani, agli uomini e alle donne, avviandosi a diventare un vero fenomeno culturale. Ne è una prova ulteriore il turismo cinematografico nato sui luoghi delle riprese, tra i quali il duomo di San Giorgio a Ragusa, Ibla, Punta Secca (la terrazza della casa del commissario), il lungomare di Donna Lucata, e poi Scicli, Modica e le case coloniche del ragusano. "Non me l'aspettavo nella maniera più totale. E' stata una cosa molto gradita". Così ha commentato l'onorificenza. "Per me è un richiamo - ha spiegato - all'impegno non solo nella letteratura, ma anche nella vita sociale. Mi sento molto vicino a questo Capo dello Stato. Nel suo discorso ha fatto cenni che devono essere condivisi, anche se condivisibili non lo sono per tutti". Intanto a marzo uscirà il nuovo libro dello scrittore agrigentino dal titolo "Il giro di boa".

La Nuova Sardegna mercoledì 12 febbraio 2003





Montalbano diventa cavaliere

Onorificenza del Presidente della Repubblica a Camilleri e Zingaretti

In un momento così difficile, pieno di tensione e minacce di guerra, ecco finalmente una notizia positiva, che farà felici equamente gli appassionati dei libri e della televisione: il presidente della Repubblica Ciampi ha premiato con il titolo di Grand’Ufficiale al merito della Repubblica lo scrittore Andrea Camilleri e con la dignità di Cavaliere anche l'attore Luca Zingaretti, interprete principale delle sue storie nelle serie televisive, che si sono succedute con grande successo negli ultimi anni. Sembra una notizia positiva, ripetiamolo, ma non così eccezionale. In fondo i presidenti della Repubblica hanno ereditato dai vecchi re e questi dagli antichi costumi feudali l'abitudine di «creare» cavalieri, commendatori e grandi ufficiali. Senonché col passar del tempo le nomine non riguardano più tanto i valorosi guerrieri e premiano piuttosto artisti e uomini di spettacolo (oltre che naturalmente burocrati, politici, uomini d'affari). Anche in Italia dobbiamo ricordare Eduardo De Filippo nominato senatore a vita e moltissimi altri artisti variamente decorati. E però c'è qualcosa di nuovo e di interessante in queste decorazioni, e cioè la concomitanza fra il premio assegnato all'autore e quello dell'interprete. Secondo le tradizioni della cultura letteraria per cui l'autore è il vero creatore, Camilleri riceve un grado più alto di Zingaretti; ma i due sono festeggiati assieme. E non si tratta di sottolineare l'importanza della traduzione televisiva per il successo dei romanzi dello scrittore siciliano (che in effetti, grazie al piccolo schermo, ha enormemente aumentato la sua popolarità, che però esisteva già prima): la prova ne è il fatto che accanto allo scrittore il premiato non è un regista o un produttore, ma l'attore. Anzi, il personaggio: perché i grandi mezzi di comunicazione, le agenzie di stampa, il televideo e anche i telegiornali hanno raccolto la voce popolare intitolando le loro cronache sulla decisione del presidente Ciampi scrivendo che era stato premiato proprio il commissario Montalbano. Zingaretti, insomma, è bravo, bravissimo. Ma quel che è stato festeggiato da Ciampi è un commissario di polizia, di cui sappiamo molto: il suo gusto per il cibo e la lettura, la sua sicilianità, il suo considerarsi «uno sbirro», la sua eterna fidanzata, quel cuore grande ma sempre nervoso. E naturalmente i successi nella lotta alla criminalità. Montalbano naturalmente non esiste, lo sappiamo tutti, anche se nel sito dei suoi fan risponde a viva voce a un'intervista in parallelo con il suo autore. E però risponde ad alcuni caratteri che ne fanno un personaggio da amare per gli italiani, il nostro Maigret o Sherlock Holmes. È stato dunque premiato un personaggio, prima che l'autore o l'attore che hanno contribuito a dargli corpo e parole, portandolo nella casa di tutti gli italiani. È un segno del tempo, da accettare volentieri. In fondo, se esiste un museo di Sherlock Holmes, una croce di cavaliere Montalbano se la merita proprio.

Ugo Volli - Il Mattino, 12.2.2003

L’attore: la mia nonna patriota sarebbe contenta

Non nasconde l'emozione l'interprete della popolare fiction

«Contento sono»: Montalbano-Zingaretti commenta così, alla maniera del commissario di Vigata, l’onoreficenza ricevuta ieri dalle mani di Ciampi. Una battuta forse scontata, ma che fa sorridere tutti, alla fine della cerimonia del teatro Pirandello, quando l’attore viene «assaltato» dai giornalisti. «Sono contento - torna serio Zingaretti - di avere ricevuto l’onorificenza insieme a Camilleri. Sembra naif ma queste cose quando capitano ti commuovono. Io, poi, sono stato cresciuto con un forte senso dello Stato: avevo una nonna, che si chiamava Sisina, che allevava noi nipoti facendoci ascoltare l’inno d’Italia. Voleva che lo conoscessimo a menadito. Da lassù, sono certo che questa nomina le farà molto piacere». Ma cosa gli ha detto il presidente Ciampi quando gli ha consegnato l’onoreficenza? «Niente, solo complimenti. Del resto è già troppo». «Mi piace pensare - aggiunge Zingaretti - che molta gente è contenta con me per questa onorificenza come riconoscimento per il mio lavoro di questi ultimi quattro anni. Da Perlasca a Montalbano». Il papà di Montalbano, Andrea Camilleri, a sua volta si dice «emozionato» anche perchè «non me l’aspettavo: l’ho saputo ieri». Ma come spiega questa decisione del Capo dello Stato? «Avrà avuto le sue ragioni per assegnarmi questa onoreficenza, e un riconoscimento datomi da Ciampi non può che farmi piacere». Camilleri aggiunge di avere a cuore «un certo feeling con i lettori e con il pubblico» e di essere contento anche per Zingaretti «perchè ha reso possibile che il mio personaggio fosse conosciuto da milioni di telespettatori». Camilleri afferma inoltre di avere apprezzato il richiamo ai temi della giustizia fatto da Ciampi. «Ho trovato molti punti per applaudirlo compreso quell’accenno alla guerra che mi sembra molto importante».

Il Mattino, 12.2.2003





Camilleri e Montalbano ufficiale e cavaliere

Lo scrittore siciliano e l'attore Luca Zingaretti insigniti da Ciampi

Luca Zingaretti fa il verso al Commissario Montalbano e tira fuori tutto il suo understatement per commentare l´ultimo, inaspettato, successo. Altro che Auditel. Questa volta a premiarlo è il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che ieri ha nominato lui Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e Grande Ufficiale il padre del personaggio, lo scrittore Andrea Camilleri. I due hanno ricevuto l'onorificenza nel Teatro Pirandello di Agrigento. Minimizza, Zingaretti, ma gli occhi brillano di gioia: «Sembra naif ma sono commosso. La nomina mi fa piacere da romano, da siciliano acquisito e da italiano. Avevo una nonna che si chiamava Sisina e allevava noi nipoti facendoci ascoltare l'inno d'Italia. Voleva che lo conoscessimo a menadito e oggi, sono certo, sarebbe molto orgogliosa». «Sono emozionato, non me l'aspettavo - sorride anche Camilleri - il capo dello Stato avrà avuto le sue ragioni, certo a me non può che far piacere. Quello che mi interessa di più è aver creato un feeling con i lettori e con il pubblico. E sono contento per Zingaretti, perchè ha reso il mio personaggio conosciuto da milioni di telespettatori». I telespettatori ritornano anche nelle parole di Zingaretti: «Mi piace pensare che molta gente è contenta con me per questa onorificenza, come riconoscimento per il mio lavoro». Sicilianissimo nell'animo e nel linguaggio, ma amato anche dai leghisti, Montalbano ha conquistato critici e platea, giovani e anziani, uomini e donne, diventando un vero fenomeno culturale. Oltre sette milioni e trecentomila copie di libri venduti, la promozione nei «Meridiani» e gli ascolti straordinari in tv: record per le prime messe in onda e una media superiore ai sette milioni per la massiccia serie di repliche, in onda fino alla settimana scorsa, mentre si attendono i nuovi episodi per il prossimo anno. Senza dimenticare il turismo cinematografico sui luoghi delle riprese, tra i quali il duomo di San Giorgio a Ragusa, Ibla, Punta Secca, il lungomare di Donna Lucata, e poi Scicli, Modica e le antiche case coloniche del ragusano. La forza di Montalbano sta probabilmente nell´essere diventato un simbolo ironico e seducente del Sud Italia, buono ma mai debole, furbo ma mai disonesto né disposto ai compromessi. Zingaretti, ancora, minimizza: «No, non credo di essere un simbolo. Comunque non sta a me dirlo».

Raffaella Silipo - La Stampa, 12.2.2003





Una spremuta di virtù

Con la nomina del commissario Montalbano da parte di Ciampi, per la prima volta viene fatto cavaliere della Repubblica un personaggio della letteratura e della tv. Per ragioni tecniche l'onorificenza è stata ritirata da Luca Zingaretti, talmente posseduto dallo spirito del commissario che persino il suo Perlasca salva-ebrei sembrava un Montalbano del nord. Ma nemmeno per un attimo qualcuno ha pensato che il premio non fosse per il personaggio ma per l'attore. Che è forse il premio più bello, per un attore. Scrutata con gli occhi ossessivi della politica, l'onorificenza alla creatura di Camilleri sembrerà una concessione alla cultura popolare della sinistra, tale da rendere plausibile o comunque non criticabile il contrappeso di una nomina del «marine» berlusconiano Mike Bongiorno a senatore a vita. La realtà è che il cavalierato di Montalbano non è un gesto «di parte», perché il poliziotto di Vigàta incarna l'Altro Italiano, quello che un po' tutti vorremmo essere e non siamo. Onesto, coraggioso, virile, leale, una spremuta di virtù annacquata da peccati soltanto veniali. Montalbano ama la buona tavola e la digerisce, beato lui. Ed è innamorato ma a distanza, un fidanzato eterno come Paperino, un amante che del matrimomio conosce solo la luna di miele. Fedele, ma con scarse ambizioni alla santità. Succube dei sensi, ma non abbastanza da perdersi. Sempre a un passo dal baratro, ma senza cascarci mai. La versione letteraria di quel che Di Pietro era sui giornali di dieci anni fa.

Massimo Gramellini - La Stampa, 12.2.2003

Ciampi fa cavaliere il commissario Montalbano

L’autore dei romanzi: un richiamo all’impegno

Per come s’è fatto amare attraverso libri e fiction televisive, il commissario Montalbano, schivo e timido, forse avrebbe inventato una scusa (o una nuova indagine) per non salire su un palco ed essere insignito Cavaliere della Repubblica proprio dal Capo dello Stato. Ma sia l’autore del coraggioso e simpatico investigatore, Andrea Camilleri, sia l’attore che lo ha reso ancor più popolare, Luca Zingaretti, sul palco del «Pirandello» di Agrigento ieri sono saliti volentieri insieme per lasciarsi premiare da Carlo Azeglio Ciampi. Già, il «commissario» col suo cranio abbronzato perché ha interrotto per l’occasione le riprese in Uganda è diventato «Cavaliere» e lo scrittore che gli ha dato anima da ieri è «Grande Ufficiale», gradino un po’ più alto del primo. Tutti e due fieri accanto al presidente che sul palcoscenico ha fatto salire anche un vero poliziotto in divisa, Michele Moretti, un vicequestore con lo stesso piglio di Montalbano e che sulla stessa costa in cui sono ambientati i libri di Camilleri, le rocce di Porto Empedocle, salvò la vita alcuni mesi fa a una decina di clandestini nel mare in tempesta. E da ieri Moretti-Montalbano potrà essere chiamato «Commendatore», fiero pure lui delle foto ricordo con Ciampi da una parte e la coppia Camilleri-Zingaretti dall’altra, seppur cosciente di non potere ambire ai colorati richiami e alle grida delle ragazze schierate fuori dal teatro in attesa solo dell’attore, solo del finto ma brillante, generoso e buongustaio investigatore. Il coraggio e la perizia recitati secondo copione s’impongono infatti sulle gesta del neo-commendatore e gli autografi naturalmente si chiedono ad un unico «Montalbano». Monopolizza così la piazza il protagonista di Vigata che gioca col suo personaggio: «Emozionato sono». Ma l’emozione c’è davvero quando Zingaretti richiama «nonna Sisina», la nonna che, rivela, «allevò una schiera di nipoti a forza di Inni di Mameli» e che sarebbe stata entusiasta del suo neo-Cavaliere: «Sono felice, come romano, come siciliano acquisito e come italiano». I cronisti incalzano e quando gli chiedono di sapere che cosa ha sussurrato sul palco il presidente Ciampi, il finto poliziotto col senso dello Stato sembra l’unico a conservare un vero senso della misura, semplice e disarmante: «Mi ha detto solo "complimenti". Del resto, è già troppo». Emozioni grandi ieri anche per il più letto degli scrittori italiani. Non solo quando Camilleri s’è ritrovato in mano «con sorpresa» l’onorificenza di Grande Ufficiale, ma anche nel pomeriggio quando ha atteso il presidente davanti al Teatro Regina Margherita di Racalmuto nella veste di direttore artistico di questo gioiello pronto per l’inaugurazione di venerdì: «Sono emozionato, anche perché ho trovato molti punti per applaudire Ciampi, dalla pace alla giustizia. E questo riconoscimento è per me un richiamo all’impegno non solo nella letteratura, ma anche nella vita sociale, e non nella politica». Precisazione non casuale, visto che ad Agrigento c’era chi invocava per lui un seggio di senatore a vita.

Felice Cavallaro - Corriere della sera, 12.2.2003

Lo scrittore Camilleri diventa grande ufficiale

In Sicilia il Presidente della Repubblica premia il duo che dà lustro alla fiction all’italiana ma anche un poliziotto vero Montalbano da commissario a cavaliere Ciampi consegna il titolo a Zingaretti.

Il commissario Montalbano piace anche al Quirinale; ad Agrigento, la città di Andrea Camilleri, Carlo Azeglio Ciampi ha insignito lo scrittore, dai cui racconti è tratta la sceneggiatura per la Tv, del titolo di grande ufficiale, e Luca Zingaretti, protagonista della fiction Tv, è diventato cavaliere al merito della Repubblica. Ma il capo dello Stato, nell'occasione, ha voluto anche accomunare un poliziotto vero a uno virtuale, concedendo il titolo di commendatore al vice questore Michele Moretti: nel settembre scorso rischiò la vita, proprio nel mare di Agrigento, per salvare 47 extra comunitari in procinto d’annegare. Ma che direbbe Montalbano di questa onorificenza? «Contento sono - risponde il neo cavaliere Zingaretti -; può sembrare naif ma queste cose quando capitano ti commuovono. Avevo una nonna, si chiamava Sisina, allevava noi nipoti facendoci ascoltare l'inno d'Italia, voleva che lo conoscessimo a menadito. E questa nomina farebbe molto piacere a nonna Sisina». Camilleri aggiunge: «Sono grato ed emozionato, non me l'aspettavo, l'ho saputo all'ultimo momento, sono poi contento anche per Zingaretti, grazie a lui il mio personaggio è ora familiare a milioni di telespettatori». Lo scrittore ha anche sottolineato l'appello di Ciampi in difesa dei valori della pace: «Il Tempio della Concordia nella Valle dei Templi mi sembra una gran bella ispirazione». Per Camilleri e Zingaretti il riconoscimento del presidente della Repubblica giunge a conferma del favore di critica e pubblico. Le avventure del poliziotto siciliano, investigatore brillante, uomo generoso e buongustaio hanno costruito una fiction diversa e originale, segnalando che esiste uno spazio alternativo ai format di cultura americana. E il favore per Camilleri è stato decretato da 7,3 milioni di libri venduti, dall'approdo delle sue storie nei «Meridiani», la più prestigiosa tra le collane editoriali del Paese. Sul versante Tv, la fiction ha registrato ascolti straordinari, anche nella massiccia serie di repliche, in onda fino alla settimana scorsa, in attesa di nuovi episodi (forse) il prossimo anno. Dopo aver sbancato l'Auditel nelle prime messe in onda, l'intero ciclo di 10 puntate riproposte su Raiuno ha avuto una media superiore ai 7 milioni, con punte di otto, e il 29% di share: cifre vicine ai record dei film televisivi su Papa Giovanni e Perlasca, interpretato anch'esso da Zingaretti. Sicilianissimo nell'animo e nel linguaggio, il Montalbano Tv è piaciuto a tutti, ai critici e alle platee popolari, a giovani e anziani, uomini e donne, ed è già un fenomeno culturale. Lo testimonia anche il turismo cinematografico nato sui luoghi delle riprese, tra i quali il Duomo di San Giorgio a Ragusa, Ibla, Punta Secca (la terrazza della casa del commissario), il lungomare di Donna Lucata, e poi Scicli, Modica e le antiche case coloniche del Ragusano.

Il Piccolo, 12.2.2003

«Contento sono»

E ora Montalbano diventa cavaliere

Il commissario Salvo Montalbano, ovvero Luca Zingaretti, diventa cavaliere al merito della Repubblica. Il suo creatore, Andrea Camilleri, conquista il titolo di grand'ufficiale. E un'onorificenza (quella di commendatore) tocca anche a un poliziotto vero, il vicequestore Michele Moretti, che nel settembre scorso salvò alcuni extracomunitari naufragati ad Agrigento. Carlo Azeglio Ciampi sceglie la seconda tappa del viaggio in Sicilia e i luoghi dei romanzi di Camilleri (Montelusa, Vigata...) per consacrare, con due ambìti riconoscimenti, il successo editoriale, da cinque milioni di libri venduti, e televisivo dello scrittore di Porto Empedocle diventato famoso ormai settantenne e del suo personaggio prediletto, portato sugli schermi proprio da Zingaretti. Ciampi incontra Camilleri e Zingaretti ad Agrigento, poi, accompagnato dallo scrittore, nel pomeriggio è andato anche al teatro di Racalmuto, da poco restaurato. Attorniato dai fans, Zingaretti, dopo la stretta di mano con Ciampi, si lascia andare commosso: «Sembra naif, ma queste cose quando capitano ti commuovono. L'ho saputo che stavo in Uganda e non me l'aspettavo. Il presidente mi ha detto complimenti e per me è già troppo. Sono commosso. Mi ha fatto molto piacere, anche perché sono stato cresciuto da mia nonna Sisina, che ora non c'è più, con un senso dello Stato e della patria molto forte. Ci faceva ascoltare l'inno di Mameli e voleva che lo conoscessimo a memoria». Ma che direbbe Montalbano di questa onorificenza? «Contento sono!». «Mi piace pensare — aggiunge Zingaretti — che molta gente è felice con me per questa onorificenza come riconoscimento per il mio lavoro di questi ultimi quattro anni. Da Perlasca a Montalbano». Forse meno commosso, ma non per questo meno emozionato, il «padre» del commissario Montalbano, che riceve l'onorificenza proprio alla vigilia del centesimo compleanno di Georges Simenon, il creatore di Maigret. «Questa onorificenza — spiega Camilleri, che annuncia l'uscita a marzo del nuovo libro «Il giro di boa» — è per me un richiamo all'impegno, non solo nella letteratura, ma anche nella vita sociale, e non nella politica. E' una cosa davvero gradita, anche perché mi sento molto vicino a questo presidente della Repubblica. Nel suo discorso ha fatto cenni che devono essere condivisi, anche se non lo sono per tutti. Cose splendide, che in un Paese normale sarebbero ovvie». Soddisfatti dei riconoscimenti anche il presidente e il direttore generale della Rai: «Ringraziamo il presidente Ciampi per le onorificenze concesse al grande scrittore Andrea Camilleri e al bravissimo attore Luca Zingaretti, perché costituiscono un'autorevole conferma dello straordinario successo ottenuto dalle fiction su Montalbano».

Alessandra Campo - Il Resto del Carlino, 12.2.2003




Last modified Saturday, July, 16, 2011