La Repubblica
07-05-1999
Il "Birraio" torna a Vigata
L'ultima volta che il "Birraio di Preston" passo' dal teatro Margherita di
Caltanissetta, si lascio dietro fiamme e, sangue e furor di popolo.
Questo almeno nella fantasia di Andrea Camilleri, che da una vicenda realmente accaduta ha tratto spunto per uno dei suoi romanzi piu' divertenti e arguti, che porta questo
tittolo, ambientato nell'immagginaria citta' di Vigata. Ieri sera pero' il "Birraio" e' tornato al Margherita, nell'adattamento teatrale che lo stesso Camilleri e Giuseppe Dipasquale hanno realizzato, in un contesto assai piu' pacifico di quello immaginato dallo scrittore agrigentino della stessa realta' storica.
Nel romanzo di Camilleri, "Il Birraio di Preston" e' il titolo di un opera lirica (che esiste davvero) prescelta
d'autorita' da un prefetto arrogante e connivente con la malavita locale, ma che il pubblico accoglie con disappunto tale da far culminare lo spettacolo in una rivolta e nell'incendio del teatro, appena
inagurato, ippiccato da un mazziniano che male tollera la tirrannia.
E' pagina che tra l'ironia e il gusto della scrittura meticcia tra italiano e il parlato siculo, cela un forte contenuto simbolico, "carbonaro", e che "non poteva mancare in
questa riapertura", secondo Pamela Villoresi, l'attrice che ha firmato la prima stagione del Margherita dopo 28 anni di silenzio (il teatro venne dichiarato inagibile nel 1970, e riaperto solo lo scorso gennaio).
Nella realta', il "Birraio di Preston" del napoletano Luigi Ricci and๒ in scena al Margherita nel marzo 1875, scelta da una commissione presieduta dla sindaco Ignazio
Cosentino, nel tentativo di risollevare gli animi dopo l'inaugurazione con un Macbeth di Verdi che era piaciuto poco. L'autoritario prefetto Guido Fortuzzi condivise la scelta infelice:
"Fortuzzi - si legge nelle testimonanzie dell'epoca - arrivo' perfino a fare il buttafuori, a eccitare gli artisti a cantare; a onta che un pubblico scelto disapprovava il "Birraio" ".
E' fini davvero a baraonda: tra i fischi del pubblico, deluso da cantanti modesti e costumi malfatti, dentro il Margherita irruppero anche i soldati per sedare gli animi, ultima provocazione che causo' l'abbandono del teatro. Ma e' storia passata: oggi nei teatri non si protesta
piu', neppure quando un restauro dura 30 anni.
Alberto Bonanno