Parla Andrea Camilleri, "padre" del commissario Montalbano
ROMA (e.v.) - "Finalmente! Meglio tardi che mai". Il "padre" del commissario Montalbano, Andrea Camilleri, scrittore e regista di teatro e in televisione, produttore, cui si devono le serie di Maigret e del tenente Sheridan, è ben lieto di sapere che la Treccani inserisce tra le voci del nuovo volume dedicato alle scienze sociali il "romanzo poliziesco". Siciliano di Porto Empedocle, 72 anni, agli studenti dell' accademia "Silvio D' Amico" insegna che "nei romanzi "gialli" le rappresentazioni delle realtà sociali vengono espresse con maggiore rilevanza e profondità dei saggi specializzati". Un esempio? "Noi abbiamo conosciuto l' America degli anni Trenta e Quaranta grazie a Hammett e Chandler, grandi scrittori non soltanto inventori di storie. I "gialli" offrono indubbiamente possibilità di studio dei fatti sociali. In quanti hanno scoperto la vecchia società inglese con Sherlock Holmes?". Come spiega il successo di questo "genere" in un paese che legge così poco? "Un buon aiuto al "giallo" lo ha dato la televisione, che ha abituato al meccanismo del thriller fatto da tre elementi: l' assassino, l' indagine e la soluzione. Non c' è niente di più connaturato all' uomo che l' indagine. I filosofi greci dissero che pensare è indagare. Nell' "Edipo re" c' è la più grossa indagine poliziesca: Edipo scopre di essere colpevole". Dunque, il giallo è letteratura? "Assolutamente sì. Anzi la letteratura è piena di "gialli". Possiamo parlare di Carlo Emilio Gadda, di Leonardo Sciascia, di Simenon. Ma per fare soltanto alcuni nomi". Qual è la qualità di questo genere letterario? "Leonardo Sciascia mi disse che il "giallo" è la forma più onesta di letteratura. è onesta verso il lettore e lo scrittore. Procedono insieme, ad armi pari. Al lettore viene chiesto un esercizio di intelligenza pari a quello di chi ha scritto". Come e perché è nato il suo primo thriller? "Per autodisciplina. C' era una certa anarchia di scrittura che volevo controllare. Il "giallo" obbliga il narratore a crearsi una gabbia logica di racconto. è dentro quella gabbia che lo scrittore deve stare ed è la stessa gabbia che offre al lettore una onesta possibilità di interpretazione". Come ha creato il commissario Montalbano? "Nel primo libro era una funzione nella struttura, poi è diventato un personaggio".