Le frasi celebri di Andrea Camilleri ... scelte dai suoi lettori
"Lei pensa questo di noi? Ma lo sa che al mondo non c'è niente di più vago dell'omo? E che macari noi annamo avanti a forza di supposizioni? [..]" Dottor Pasquano a Montalbano (tratto da " L'età del dubbio", pag.179)
M.Laura Mastroeni
Non c'e' fimmina siciliana di qualsiasi ceto, nobile o viddrana, la
quale, passata la cinquantina, non aspetti il peggio. Quale peggio? Uno
qualsiasi, ma sempre peggio.
Claudia da La Spezia
"Dottori! Stamattina tilifonò gente che addimandava di lei
pirsonalmente di
pirsona! I nomi ce li scrissi in questo pizzino" E gli porse
un foglietto
malamente strappato da un quaderno a quadretti. "E tua sorella
tilifonò?"
spiò, pericolosamente gentile, Montalbano. Catarella prima
s'imparpagliò,
poi sorrise. "Dottori, vossia vuole babbiare? Mè soro
spossibilitata a
tilifonare è." "E' monca?" "Nonsi, dottori,
non è monaca. Non gli viene di
tilifonare in quanto che non c'è, pirchì io sono figlio unico e
mascolo di
mè patre e di mè matre." Il commissario abbandonò la partita,
sconfitto.
Magdalena Brotons - Maiorca
Tornato a Marinella, non ebbe gana di lavarsi e di cangiarsi. Aviva pigliato
la sua decisione. C'era un aereo che partiva alle sette e nel quale s'attrovava
sempri posto. Aviva bisogno di Livia, per le dieci al massimo sarebbe stato
a Boccadasse.
Ma ora non aveva pititto, non aviva sonno. Andò ad assittarsi sotto la
verandina.
La nottata era tiepida, non c'era una nuvola. Si mise a taliare un punto
del cielo che lui sapeva.
Propio in quel punto, da lì a qualche ora, il principio della luce del giorno
avrebbe cominciato a farsi in mezzo allo scuro.
Marco Mastrodonato - Sannicandro G.Co (FG)
"Accominzamo, con nova promissa, sta gran sulenni pigliata pi fissa!" frase
che il commissario usava ripetere di primo mattino quando si susiva dal
letto.
."La paura di Montalbano", p. 52
Aurora
"Montalbano si commosse. Quella era l'amicizia siciliana, la vera, che si basa sul non detto, sull'intuìto: uno a un amico non ha bisogno di domadare, è l'altro che autonomamente capisce e agisce di consequenzia".
.Il ladro di merendine (pag. 172-173)
Marco Salituro
"La persiana sbattè con violenza contro il muro e Montalbano di scatto si
susì a mezzo del letto, gli occhi sgriddrati dallo spavento, persuaso,
nel fumo del sonno che ancora l'avvolgeva, che qualcuno gli avesse sparato.
In un vìdiri e svìdiri il tempo era cangiato, un vento freddo e umido
faceva onde dalla scumazza gialligna, il cielo era interamente coperto di
nuvole che amminazzavano pioggia".(Il ladro di merendine, 10)
Marco Salituro
"L'acqua bolliva, calò la pasta. Squillò il telefono, ebbe un momento
d'esitazione,
incerto se rispondere o no. Temeva una telefonata lunga, che magari non era
facilmente
troncabile e che avrebbe messo a rischio il punto giusto di cottura della pasta.
Sarebbe stata una catastrofe sprecare la salsa corallina con un piatto di pasta
scotta.
Decise di non rispondere. Anzi, per evitare che gli squilli gli turbassero la
serenità
di spirito indispensabile per gustare a fondo la salsetta, staccò la spina."
Luigi
.. arrivati ad una barca tirata a sicco, Montalbano s'assittò sulla rena, Francois gli si mise allato e il commisario gli passò il braccio attorno alle spalle. "Io persi a me matri ch'era magari chiù nicu di tia" esordì.
(Il ladro di merendine, 155).
Aldo Funicelli "Pronti, dottori? E' lei pirsonalmente di pirsona? Catarella sono. Tilifonò il marito della pìttima dici che così che se lei pirsonalmente lo chiama al Ciolli stasira inverso le dieci". "Grazie. Com'è andato il primo giorno di corso?" "Beni, dottori, beni. Tuto accapii. L'istruttorio si complimentò. Disse così che le pirsone come a mia sono rari." Omu di Panza ".....Io sono un giornalista di una razza in via di estinzione: sono un cronista onesto ..... (Nicolò Zito a Montalbano). " Paolo Di Vincenzo ".....ma lei, le triglie di scoglio, come le cucina?....." Gianluca e Flavio "...Il commissario invece era di Catania, di nome faceva Salvo Montalbano, e quando voleva capire una cosa, la capiva." Luigi Bianchi (Non a caso di Catania) "Futtiri addritta e camminari n'ta rina portuna l'omu a la ruvina" zio Tano "... fra giorni arriveranno modernissimi computer, ogni commissariato ne sara' dotato. Ha voluto da ognuno di noi il nome di un agente particolarmente versato in informatica. E io gliel'ho fatto ..... Catarella ! " Mario "Di andare dai carabinieri manco gli era passato per l'anticamera del cervello, li comandava un tenente milanese. Il commissario invece era di Catania, di nome faceva Salvo Montalbano, e quando voleva capire una cosa, LA CAPIVA" Don Ciccio ..."Pronti, dottori? E' lei pirsonalmente di pirsona?" "Si, Catarè" "Che faceva, dormiva?" "Sino a un minuto fa sì, Catarè" "E ora inveci non dorme cchiù?" "No, ora non dormo più, Catarè." "Ah, meno mali." "Meno mali perché, Catarè?" "Pirchi accussì non l'arrisbigliai, dottori." O spararlo in faccia alla prima occasione o fare finta di niente. ... 'U Zi Pippino .......lo squillo insisteva. Si susì santiando....sollevò il ricevitore. "Montalbano sono. Dovrei dire pronto, ma non lo dico. Sinceramente, non mi sento pronto". 'Onna Parma " Picciotto interessante questo Sanfilippo. ci sono testimoni ? " Fazio mi mise a ridere . " Ha gana di babbiare, dottore ? " Montalbano tagliò il quadratino di carta e cominciò a sentire il prurito in tutto il corpo . Catarella aveva scritto i numeri in modo tale che il tre poteva essre un cinque o un nove, il due un quattro, il cinque un sei e via di questo passo . " Catarè, ma che numero è ? " " Quello, dottori . Il nummaro di Cacono . Quello che c'è scritto c'è scritto . " Laura Piccardo "...nei due anni di permanenza...aveva imparato a capire qualcosa dei siciliani..non erano le parole che dicevano,non erano i gesti che facevano...bisoganva stare attenti a come dicevano quelle parole,a come facevano quei gesti...sfumature,increspature,impercettibili mutamenti di ritmo e di intonazione...." Gabriele Siracusa
"... Catarè, ragionando, si fa per dire, come usi tu, se ammazzano qua a Vigàta
un turista di Bergamo, tu che mi dici? Che c'è un morto a Bergamo? ..."
Daniele da Bergamo |
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Wednesday, July, 13, 2011
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