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Rassegna stampa - Settembre 2004



"Ma quale mobbing contro Baudo..."

«Personalmente molto dispiaciuto» per la rottura tra Pippo Baudo e la Rai, il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce ritiene però «inaccettabile» che il conduttore parli di «mobbing». E approfitta della presentazione del palisensto autunnale della rete al Prix Italia di Catania per dire «la verità su come sono andate le cose».

«A Baudo - ha detto Del Noce - avevamo offerto la direzione artistica del festival di Sanremo e otto prime serate in primavera. Questi fatti sono comprovati anche da documenti Rai, si trattava di ipotesi di lavoro certe. Le dichiarazioni di Baudo mi hanno sorpreso: è inaccettabile parlare di mobbing. Comunque si tratta di una vicenda delicata: c'è in corso una vertenza legale, non parlo di vicende legali». Quanto alle lamentele di Baudo su una 'diminuzione' del suo ruolo di direttore artistico, «le nomine - ha spiegato Del Noce - si fanno affidando la titolarità di un incarico. E Baudo aveva la stessa titolarità di Tony Renis l'anno prima. I primi incontri con Bonolis si erano svolti in un clima di reciproca soddisfazione: non vedo limitazioni di ruoli, non ci sono mai state ipotesi limitative in questo senso».

Il direttore di Raiuno annuncia poi le novità di primavera: un nuovo 'Milleluci' per Raffaella Carrà, quattro avventure per il commissario Montalbano, forse due serate per Fiorello e un sogno: riportare in tv Adriano Celentano già a febbraio. Del Noce inoltre tira le somme di un anno record, in cui la rete ha raggiunto gli ascolti più alti dell'era Auditel. Nell'intera stagione, dal 21 settembre al 5 giugno, Raiuno ha raccolto in prime time il 25.41% di share e nel periodo di garanzia primaverile (29 febbraio-5 giugno) il 27.18%, «risultati che - ha sottolineato Del Noce - sarà difficile battere, dato anche l'avvento delle tv satellitari che guadagnano terreno», per di più ottenuti «con una programmazione generalista, adatta a tutti, senza fare reality show di tipo estremo, senza coltivare mai la morbosità».

Nella top ten dei generi, al successo della rete in prima serata ha contribuito in primo luogo il varietà (con il 34.4% di occupazione dalla fascia e il 30.26% di media), seguito dalla fiction (rispettivamente con il 30.7% e il 27.88%). Forte di questi numeri e di un palinsesto autunnale già delineato e affidato in particolare a Paolo Bonolis, re della Lotteria, di Sanremo e della fascia post-tg ("Ho fortemente voluto Paolo, non credo che se rimanessi vorrebbe andar via", ha detto Del Noce), Raiuno spera di schierare in campo in primavera Celentano e Fiorello.

«Con Celentano i contatti sono seriamente avviati», ha annunciato il direttore. «Come con tutti i grandissimi, la trattativa non è scontata, ma i rapporti sono ottimi: speriamo di riaverlo a febbraio. Che programma farà? E' un artista che ha una libertà espressiva molto forte, ci confronteremo più avanti sulla struttura della trasmissione». Per Fiorello si parla invece di «due serate, sempre in primavera».

La prossima stagione potrà contare sicuramente sul ritorno di Montalbano con Luca Zingaretti e su Carlo Conti, che condurrà 'Ritorno al presente', «una sorta di 'A spasso nel tempo' - ha spiegato il direttore di rete - che confronterà i modi di vivere nelle diverse epoche». Il sabato serà tornerà anche Raffaella Carrà con dieci puntate di un nuovo show che punterà a rinverdire i fasti del varietà classico alla 'Milleluci': «Dopo il cinquantenario - ha detto Del Noce -vogliamo rivisitare i programmi che hanno fatto la storia della Rai, modernizzandone la struttura. La Carrà sarà affiancata da grossi artisti in tutte le puntate. Una nuova Mina? Stiamo pensando a una co-conduzione, ma il casting non sarà facile. Ci ispireremo non solo a 'Millelucì proprio per non dare al programma una connotazione troppo legata a un personaggio come Mina».

Punto di forza del palinsesto resterà lo sport, in primo luogo la Nazionale di calcio e la Formula Uno. «Le Olimpiadi tutte su Raidue sono stata una scelta editoriale precisa: con il senno di poi, potremo forse richiedere in futuro la cerimonia inaugurale e finale. Ma sono contento, da un punto di vista aziendale, della grossa mano che la manifestazione ha dato a Raidue».

Problemi in vista, nell'immediato futuro, per l'amalgama del cast di 'Domenica in', con la tripletta di conduttori Venier-Limiti-Giletti? «E' un programma sempre difficile da gestire: sei ore di diretta sono bestiali, un'impresa improba per un conduttore unico. E poi negli anni il format era invecchiato. Per questo abbiamo studiato una nuova formula: è vero, la coesistenza può essere difficile. Ma ci auguriamo che il programma vada avanti con un respiro ampio e senza tensioni interne».

La Sicilia - 16 Settembre 2004





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