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Rassegna stampa - Febbraio 2004



Elisa fa paura. Sospesa fiction Rai

Annullata «Attenti a quei tre» con De Sica. Torna Montalbano in replica Nelle sue mani Zingaretti-Montalbano

Elisa di Rivombrosa, la fiction di Canale 5 che appassiona la domenica sera il 30% del pubblico, oltre otto milioni di spettatori, e ha capovolto le sorti della fiction festiva, da sempre (tranne rare eccezioni) appalto delle produzioni Rai, continua a mietere vittime. La Rai ha deciso di annullare Attenti a quei tre, la miniserie in due parti con i De Sica, padre (Christian) e figlio (Brando). La messa in onda, in programma su Raiuno domenica 8 e lunedì 9 febbraio, è stata bloccata: al suo posto andrà domenica la replica del 'Commissario Montalbano: Il senso del tatto, il poliziesco con Luca Zingaretti dai libri di Andrea Camilleri già protagonista negli ascolti e di felici imprese di controprogrammazione anche in replica. Lunedì invece, un film: Chocolat di Lasse Hallstrom, con Juliette Binoche e Johnny Depp. [...] [La notizia non è esatta. In effetti le repliche dei telefilm inizieranno domenica 15 febbraio, con "La gita a Tindari", NdCFC]

Alessandra Magliaro - La Provincia di Sondrio, 5.2.2004



Viale Mazzini rinuncia a battersi e Mediaset annuncia il seguito

Roma. E' stata, e sarà, una sfida irripetibile quella con l'eroina che fa strage di ascolti, contro cui nessuno vuole battersi. Lunedì 23 Canale 5 trasmetterà l'ultima puntata di "Elisa di Rivombrosa". La Rai non proverà a combattere [...]. Canale 5 ha deciso di programmare gli ultimi due appuntamenti di "Elisa" due giorni di seguito: così dopo la puntata di domani (avversario su RaiUno la replica di Montalbano), le ultime due andranno domenica 22 e lunedì 23. Alle repliche dei gialli di Camilleri si era opposto il produttore Carlo Degli Esposti, che non voleva inflazionare la serie (già al terzo passaggio), ma alla Rai, per non bruciare le nuove fiction, non hanno trovato altra soluzione. [...]

Silvia Fumarola - La Repubblica, 14.2.2004



Ascolti TV: quasi 6 milioni per Montalbano, RAI vince intera giornata

Ottimo risultato ieri in prima serata su Raiuno per la replica de ''Il commissario Montalbano'': la puntata tratta dal romanzo di Camilleri 'La gita a Tindari' e' stata seguita in media da 5 milioni 652mila telespettatori con il 20.37 di share, registrando numerose punte d'ascolto superiori ai 6 milioni 700mila telespettatori. [...]

Asca, 16.2.2004



La Rai di destra

Lerner e Santoro, nel corso delle convention del nuovo ulivo, ci hanno preannunciato che quando sarà la sinistra a vincere le elezioni ribalterà i palinsesti Rai. Speriamo sia davvero così, perché è praticamente l’ultima speranza che ci rimane. Facciamo un esempio: la Rai “di destra” ci annuncia per i prossimi giorni le repliche di tutti gli sceneggiati tratti da Camilleri (autore di sinistra), pubblicati da Sellerio (di sinistra), e recitati da Zingaretti, noto per utilizzare la così acquisita celebrità per fare campagna elettorale ai Ds. Ci informa inoltre, la Rai “di destra”, che “stiamo iniziando a girare i film tratti dai romanzi storici di Andrea Camilleri”. Aggiungere poi che “30 ore per la vita”, 30 ore di diretta televisiva tra il 9 e il 16 febbraio, quest’anno è stata tutta dedicata a raccogliere fondi per la Comunità di Sant’Egidio, grande e molto meritoria associazione di volontariato, dove però non ce n’è uno che voti a destra nemmeno a cercarlo col microscopio. Riuscirà la Rai di sinistra a buttarsi più a sinistra?

Valerio Fioravanti - L'opinione, 17.2.2004



Un bravo commissario nella fiction della Rai

Montalbano: se l'audience va d'accordo con la qualità

La serie televisiva "Il commissario Montalbano" è l'esempio di un felice accostamento di qualità e successo nella programmazione della Rai. I dieci film andati in onda hanno avuto un enorme successo di pubblico. Tale fortuna non si deve a una ricerca di audience a tutti i costi, con i compromessi e gli espedienti cui troppo spesso si ricorre a tale scopo. La serie è, a giudizio dei critici, un prodotto di alto livello, sia nell'articolazione dei contenuti tematici, sia dal punto di vista delle tecniche espressive e rappresentative. Milly Buonanno, attenta osservatrice della fiction italiana, afferma: "Il commissario Montalbano è una fiction che veicola un forte 'senso del luogo' restituendo il lavoro sulla lingua che caratterizza i libri, in parte attraverso il dialogo e in parte attraverso il lavoro sui volti, i set, le solari e bellissime riprese in esterni. Ciò contribuisce a dare alla serie un'aura da programma d'élite e ne fa uno dei pochi prodotti di fiction capaci di ottenere il plauso della critica". Gianfranco Marrone, professore di Semiotica all'Università di Palermo, ha studiato a fondo la figura del commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri. L'ampia ricerca di Marrone, "Montalbano. Affermazioni e trasformazioni di un eroe mediatico", appare nella pregevole collana Verifica Qualitativa Programmi Trasmessi, diretta con passione e intelligenza da Loredana Cornero (Rai/Eri, 330 pagine, 17 euro). Marrone parte da una domanda: fino a che punto il commissario Montalbano può essere considerato un personaggio televisivo circoscritto in una fiction seriale? Questo personaggio proviene dalla letteratura, ha una versione radiofonica, circola nei fumetti e nel Web, usufruisce di quella "intermedialità" che è ormai caratteristica costitutiva dell'attuale sistema dei mezzi di comunicazione di massa. In modo forse meno evidente di fenomeni macroscopici come "Il grande fratello", "Harry Potter" o "Matrix", la serie tratta dai libri di Camilleri acquista tutto il suo spessore e significato solo se è inserita nella rete interdiscorsiva e intermediatica in cui il personaggio circola. Da qui il valore di "culto" che il personaggio ha da tempo acquisito, dando luogo a fenomeni che fuoriescono dall'immaginario per diffondersi nel mondo dell'esperienza vissuta. La figura del commissario di Vigàta eccede la narrazione stessa, abita in universi immaginari più ampi, in ambiti di discorso molto diversi, come quello giornalistico, politico e promozionale. La prima parte della ricerca presenta la figura del commissario nei contesti mediatici in cui ricorre, modificandosi costantemente. Ridefinisce poi la nozione di personaggio alla luce del problema specifico posto da tali continui processi di "traduzione" intermediale. La televisione si rivela medium dominante, poiché strumento produttore di modelli immaginari comuni a media diversi. La seconda parte del libro illustra i rapporti della serie televisiva con i testi letterari da cui proviene e le strutture narrative comuni ai dieci episodi andati in onda. Secondo Marrone, l'identificazione fra il protagonista e lo spettatore non avviene sul piano pragmatico delle azioni, e nemmeno su quello cognitivo delle idee, quanto su quello passionale degli affetti. Per il pubblico non si tratta soltanto di totale partecipazione emotiva alle passioni del personaggio, ma di un'adesione ai valori che questi, non solo persegue, ma propone. "È come se il personaggio di Montalbano - afferma Marrone - stipulasse con il suo spettatore un patto iniziale d'adesione emotiva, gli fornisse un pacchetto di valori per cui agire e di sentimenti da provare; e sulla base di questo patto, poi, lo conducesse per mano lungo tutti i meandri narrativi della storia". Si saldano così le tre dimensioni basilari presenti nelle strutture narrative: azioni, ragioni, passioni. Nessuna di esse, nelle storie di Montalbano, può funzionare senza le altre due. Ed è questo intreccio che genera lo straordinario successo della serie.

Pasquale Rotunno - Avanti!, 19.2.2004





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