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Nino Franchina. Disegni 1943-1945


Nino Franchina, Senza titolo, 1943
(dal sito della Fondazione Corrente
)


Soli, davanti a se stessi e alla morte.

Così Andrea Camilleri definisce epicamente gli uomini di Franchina nel suo scritto pubblicato sul catalogo della mostra Nino Franchina. Disegni 1943-1945, curata da Valentina Raimondo in collaborazione con Alessandra Franchina (Fondazione Corrente, Milano, 11 maggio - 24 giugno 2011).


A quattordici anni dall’ultima mostra antologica di Nino Franchina (Palermo, 1997), la Fondazione Corrente, in collaborazione con l’Archivio Severini-Franchina di Roma, promuove un’esposizione di disegni dello scultore riconducibili ai suoi contatti con l’ambiente artistico di Corrente.
L’opera grafica presentata in questa mostra – in gran parte inedita – appartiene a un arco temporale limitato, che va dal 1943 al 1945 e fornisce un documento di grande importanza per comprendere come l’artista affronti la tematica della tragicità della guerra.
Il tratto fortemente marcato di questi disegni ribadisce con forza lo sconvolgimento di Franchina di fronte ai bombardamenti e agli orrori del conflitto bellico mondiale. Egli sceglie di raffigurare per lo più le vittime della guerra, simbolo di un’umanità straziata di fronte alla violenza, e raramente soldati e scene di battaglia. Franchina propone come fulcro della sua produzione l’essere umano, sempre vittima e spesso carnefice di se stesso. I personaggi che animano i disegni non hanno volti dai lineamenti riconoscibili e spesso si presentano come nudi, vere e proprie figure, ideali e nel contempo spiritate, che assurgono a esempio dell’umanità.
Il medium prediletto è l’inchiostro di china di colore rosso che immediatamente assume delle valenze simboliche. Il rosso non costituisce solo una tonalità di sapore politico, ma diventa strumento espressivo per eccellenza della violenza e del dolore. Uomini legati in attesa di essere fucilati, donne che urlano disperate di fronte ai corpi morti dei congiunti, come in Guernica di Picasso, figure di partigiani che tengono in mano il fucile, sono tutti esempi evidenti della partecipazione di Franchina agli eventi che stavano sconvolgendo il mondo. La stretta connessione con il gruppo di disegni del Gott mit Uns di Guttuso del 1944 è assai più che evidente e ulteriormente testimoniata dalla presenza di uno dei disegni della serie del pittore nell’Archivio Severini-Franchina, ritrovato proprio di recente e che si espone in quest’occasione.
Valentina Raimondo

Catalogo: Scalpendi, Milano. Testi di Andrea Camilleri, Alessandra Franchina, Antonello Negri, Valentina Raimondo.


 
Last modified Wednesday, July, 13, 2011