Giorgio Scerbanenco
(Vladimir Giorgio Scerbanenko, Kiev 1911 - Milano 1969)
Scerbanenco è considerato il maestro, il padre del noir italiano.
Un grande Maestro, con le 'emme' maiuscola.
I quattro volumi che hanno Duca Lamberti come protagonista sono un vero e proprio monumento nella storia della letteratura gialla italiana.
Nell'ordine di lettura Venere privata, Traditori di tutti,
I ragazzi del massacro e I milanesi ammazzano al sabato sono di una grandissima forza.
In essi si trovano umanità, compassione, violenza assoluta, spietata, bestiale, senso della giustizia, senso della colpa, storia
tout court, grandissimo senso della narrazione e grande inventiva.
E anche, raramente, un pizzico di humor.
Caratteristiche che si ritrovano nei 22 racconti del volume Milano calibro
9.
Ha vinto il prestigiosissimo “Grand Prix de la Littérature Policière” nel 1968 con
Traditori di tutti.
Meglio lasciare la parola alle persone che hanno giustamente riconosciuto l'immenso talento dell'autore.
Nell'antologia del giallo ”Le Polar ”, pubblicata, a cura di Jacques Baudou e Jean-Jacques Schleret, nella collana "Guide Totem” da Larousse
(Francia, 2001), si trovano queste righe:
Celebre autore di romanzi sentimentali e di novelle, Giorgio Scerbanenco esordisce nel giallo con una serie di sei romanzi, editi tra il 1940 e il 1943, mettendo in scena Arthur Jelling, un archivista della polizia di Boston, timido e introverso, che è stato definito come ”uno dei primi
antieroi della letteratura poliziesca” (Sei giorni di preavviso, La bambola
cieca, Il cane che parla, etc).
E’ una serie di quattro romanzi noir che ha Milano, la capitale italiana del crimine, come scena, che gli è valsa, una ventina d'anni dopo, la consacrazione
mondiale.
Questi romanzi hanno per eroe un singolare personaggio d'investigatore, il dottor Duca Lamberti. Medico radiato dall'Ordine per avere praticato l'eutanasia su una paziente agonizzante e condannato a tre anni di carcere, collabora con la polizia (suo padre lavora in questura e uno dei suoi amici, il commissario Càrrua, l'aiuta a rimettersi in sella all'uscita di prigione) nei romanzi
Venere privata, Traditori di tutti, che vinse il “Grand Prix de la Littérature Policière” nel '68,
I ragazzi del massacro e I milanesi ammazzano al sabato, che hanno segnato la storia del romanzo giallo italiano, per la loro
noirceur e per la loro violenza.
Trentacinque anni, grande, magro, con un viso angoloso e i capelli rasati, Duca Lamberti è un personaggio doloroso, diviso tra il dubbio, la compassione, la rivolta - specialmente contro degli individui capaci di bruciare viva una giovane donna che ”hanno messo sul marciapiede” per costrizione. Le sue indagini, sulla morte d'una maestra massacrata dai suoi alunni, o su una rete di prostituzione di gran lusso, fanno penetrare il lettore nell'universo squallido e crudele dei bassifondi della capitale lombarda.
Giorgio Scerbanenco ha fatto vivere a Duca Lamberti, interpretato da Bruno Cremer al cinema in
Cran d'arrêt di Yves Boisset, delle ”storie dense, rapide, implacabili, in quartieri più o meno maledetti di Milano” (Claude Aveline).
Ne progettava altri che la morte non gli ha lasciato il tempo di scrivere.
Scerbanenco, maestro del noir?
Ve ne parlano Marcello Fois, Carlo Lucarelli e Andrea G. Pinketts:
http://www.gialloweb.net/recensioni/gialloitalia_3_1.htm
Nel campo del giallo, non ha scritto solo gli episodi di Jelling o Lamberti.
Eccone l'elenco, con certe recensioni, schede, copertine:
http://manogialla.bastulli.com/Scerbanenco/Scerbanenco.htm
http://www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=1243
Una
curiosità: Uccidere per amore (Sellerio), raccolta di racconti
pubblicati tra il 1948 e il 1952 su riviste femminili.
Altri cenni biografici li troverete su:
http://www.kwscuola.kataweb.it/html/news/percorsi_giallo/giallo/giorgio_scerbanenco.html
http://digilander.iol.it/nicolotti/Scerbanenco/biografia.htm
Infine, potete leggere la sua autobiografia Io, Vladimir Scerbanenko in appendice a
Venere privata (Garzanti, Gli Elefanti).
Scerbanenco: per chi ama il noir, da non perdere, assolutamente.
A cura di Don Peppone
Last modified
Wednesday, July, 13, 2011
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